Il Direttore del “Policy Development and Coordination Directorate” (DG Reseach & Innovation della Commissione europea) ci racconta quali saranno gli elementi di continuità di FP9 rispetto a Horizon 2020 e le novità.
Conferenza “Verso FP9”, 12 Dicembre 2017
I prossimi mesi saranno cruciali per gli stakeholder del sistema di Ricerca e Innovazione italiano: dobbiamo prepararci a rispondere in tempi e modalità estremamente stringenti alle prossime proposte che la Commissione europea metterà sul tavolo riguardo il futuro FP9.
Grandi opportunità, ma anche grandi sfide per l’ecosistema italiano in cui soggetti con visioni, culture e aspettative diverse convivono e sono chiamati a cooperare.
APRE, fedele alla sua mission di soggetto aggregatore di attori nazionali raccoglie la sfida e dà il via a un percorso di confronto e lavoro collaborativo verso FP9, con l’obiettivo di contribuire a raccogliere e trasferire visioni e istanze italiane ai soggetti istituzionali di riferimento che saranno poi chiamati a difendere le posizioni nazionali su FP9.
Con i lavori del 12 dicembre, intendiamo avviare un dibattito aperto ed informale per far emergere elementi che concorrano a:
Affermare la necessità di un 9° Programma Quadro ambizioso, equilibrato, inclusivo ed efficace, con una dotazione finanziaria all’altezza delle sfide future;
Dare voce all’impegno e alle aspettative dei protagonisti della ricerca e dell’innovazione italiane in vista del prossimo Programma Quadro;
Favorire lo scambio di vedute e la convergenza tra le posizioni italiane ed europee in questa fase che precede la formulazione della proposta da parte della Commissione europea.
Per maggiori informazioni sul programma della giornata e sulle modalità di registrazione:
Marco Malacarne, Capo Dipartimento EASME, Agenzia esecutiva per le Piccole e Medie Imprese della Commissione Europea, intervistato da APRE, ci illustra le principali caratteristiche dello EIC in questa fase preparatoria.
Cosa è l’EIC e quale la sua mission? Quale è il contesto politico in cui nasce ? Quali sono i competitor a cui l’Unione Europea ha guardato per trarre ispirazione? Potete scoprirlo leggendo l’articolo che segue.
di Antonio Carbone, APRE NCP PMI
Sono trascorsi più di due anni da quando, il 22 giugno 2015 il Commissario Moedas sottolineava che “l’Europa non è ancora dotata di un sistema di eccellenza mondiale per selezionare le migliori innovazioni, a differenza di quanto il Consiglio europeo della Ricerca riesce a sostenere per la ricerca di base”, per poi aggiungere “vorrei prendere in considerazione i vari regimi a sostegno dell’innovazione e delle PMI nell’ambito di Horizon 2020, confrontarli con le migliori pratiche attive a livello internazionale e creare un nuovo Consiglio europeo per l’Innovazione”[1]. Queste frasi seguivano di poche settimane la pubblicazione del rapporto “Open innovation, Open science, Open to the world – A vision for Europe”[2] e l’invito di Bruxelles a investire sulla “creatività” con un approccio aperto. Continua la lettura di Verso un Consiglio Europeo dell’Innovazione (EIC)→
Lo scorso 3 luglio è stato pubblicato il c.d. Rapporto Lamy intitolato LAB – FAB – APP Investing in the European future we want.
Questo è il titolo del rapporto elaborato dal gruppo di esperti guidato appunto da Pascal Lamy, a cui era stato dato mandato dal Commissario per la Ricerca, Carlos Moedas, di valutare come massimizzare l’impatto dei programmi europei di ricerca e innovazione.
Il rapporto dunque presenta la visione e le raccomandazioni del gruppo sulla base dei risultati della valutazione intermedia di Horizon 2020.
Tra le principali raccomandazioni emerse:
Raddoppiare il budget dedicato a R&I dalla Commissione nella prossima Programmazione
Attivare una politica Ue dell’innovazione attraverso la creazione di un nuovo Consiglio europeo dell’Innovazione
Focalizzare le risorse su Educazione e Formazione per una Europa innovativa e creativa
Strutturare il prossimo Programma Quadro con l’obiettivo di aumentarne l’Impatto
Definire delle c.d. R&I mission per affrontare le attuali sfide globali
Ridurre il numero di Programmi Ue di ricerca e Innovazione e avviare sinergie con i fondi indiretti comunitari
Semplificare ulteriormente gli aspetti procedurali
Stimolare il coinvolgimento attivo dei cittadini ed esperienze di co-design e co-creation
Aumentare coordinamento tra finanziamenti della Commissione e misure nazionali sulla base delle mission sopra citate
Assicurare la collaborazione con i principali Paesi terzi sulla base del reciproco beneficio
Rafforzare il brand Ue e comunicare al meglio risultati e l’impatto generato dai progetti
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